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Eleonora De Fonseca

Eleonora De Fonseca Pimentel fu una donna molto controversa nella Napoli del XVIII secolo. Nata in una famiglia aristocratica portoghese, Eleonora si trasferì a Napoli da bambina e crebbe nella corte borbonica. La sua bellezza e il suo fascino la resero presto una figura popolare nella società napoletana, ma la sua vita non fu sempre facile.

Eleonora si innamorò di un uomo che non era il suo sposo, un ufficiale spagnolo di nome Juan Antonio de Ribera. I due iniziarono una relazione segreta, ma quando il marito di Eleonora, il conte Giuseppe Pimentel, scoprì la loro relazione, la fece imprigionare nel Castel Sant'Elmo.

Eleonora trascorse molti anni in prigione, ma riuscì comunque a mantenere il suo fascino e la sua influenza sulla società napoletana. Durante il suo periodo in prigione, Eleonora scrisse diverse opere teatrali e poesie che la resero famosa in tutta Napoli.

Nel 1799, Eleonora partecipò attivamente alla Repubblica Napoletana, un movimento politico che cercava di rovesciare il governo borbonico. Eleonora diventò una figura di spicco nella rivolta e fu nominata presidente della Repubblica. Tuttavia, il movimento fu sconfitto dalle truppe borboniche e molti dei suoi leader, tra cui Eleonora, furono giustiziati.

Nonostante la sua fine tragica, la vita di Eleonora De Fonseca Pimentel è stata oggetto di numerosi racconti e leggende. La sua bellezza, la sua intelligenza e la sua passione per la politica e l'arte la resero una figura affascinante e intrigante nella storia di Napoli.

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